sabato 29 settembre 2012

Due anelli una sola anima

Lo scambio delle fedi nuziali è un atto di amore  il forgiarle insieme al fabbro o all'orafo con la forza e l'energia degli elementiew dello spirito ancestrale è importatnissimo ,un atto di vero amore eterno in comunione con la madre terra e L'universo
 

grazie ad Ilaria – Gruppo Al’kemiaLab
Un gioiello alchemico viene creato con il metodo della fusione a cera persa in uno stampo di terra. Questo antico metodo usato da Sumeri, Egizi, Etruschi, popoli Africani e Precolombiani prevede per la sua realizzazione una simbologia che ricorda il processo di creazione della vita umana, caratterizzata da: concepimento, gestazione, parto, educazione, crescita, coscienza di essere.
Questa antica arte rende inoltre ogni gioiello unico ed irripetibile, come l’essere umano.
Ispirandoci al quinto elemento alchemico etere, abbiamo scelto di utilizzare solo materiali che fossero eterni ed abbiamo individuato nell’inossidabilità questa caratteristica.
È per questo che usiamo solo materiali come l’oro oppure l’acciaio chirurgico da gioielleria sia per loro durata nel tempo sia per la loro totale anallergia. L’acciaio da noi scelto è privo di nichel.
Tutte le fasi della realizzazione dei gioielli sono eseguite artigianalmente con lavorazioni manuali, offrendo la possibilità di scegliere tra metalli usati tradizionalmente in questa tecnica (oro e argento) o un metallo attuale come l’acciaio ad un costo più accessibile.
In un’epoca di perdita di valori e di significati un gioiello alchemico rappresenta una piccola scultura da indossare, che ha un simbolismo profondo e una sua anima e quindi sceglierlo significa portare un archetipo che esprime una delle forze della vita.
I simboli sono per la mente, ciò che gli attrezzi sono per le mani” (G.Tavaglione)
L’artista imprime al gioiello qualcosa di sé della propria essenza e questo aspetto, pur così sottile, per gli alchimisti, è ciò che rende preziosa la loro creazione. Quando arte e vita coincidono si racchiude nell’opera l’essenza del tempo e dello spazio.
Tra tutte le tecniche, quelle che prevedono l’uso del fuoco, sono le più affascinanti, infatti riescono a trasmettere al meglio la forza della vita. È per questo che quasi tutti i grandi artisti si sono interessati alla fusione, cercando di carpirne i segreti, per donarci opere che durassero nei secoli e per trasmettere alle generazioni future l’essenza del loro tempo e della loro missione di artista.

sabato 8 settembre 2012

Matrimonio Celtico

Naturalmente quando si parla di matrimonio celtico intendiamo seguire, come ritualità, quella neo-pagana e non il rito del matrimonio cristiano-cattolico che ne è stato solo una trasformazione e modificazione.
Insieme al contratto vero e proprio dell’unione di una coppia, che poteva essere a termine e quindi durare un anno ed un giorno, oppure vitalizia, fino alla morte ed oltre, vi e’ il rito di fertilità’ ed abbondanza che caratterizza la buona riuscita dell’unione di due persone, che e’ l’elemento più importante e sacro nel matrimonio.
 

Ricordiamo che la classe sacerdotale dei Druidi celebrava i loro riti non in templi di pietra ma nel cuore delle foreste, vicino a fonti sacre oppure nelle radure delimitate da cerchi di pietra, dove in questi luoghi di potere il connubio con Danu/Gaia (la madre terra) era completo e perfettamente in relazione con la solarita’ del Dio.
L’uomo non deve mai dimenticare la sua natura d’animale che pur evoluto rimane sempre con degli istinti legati al mondo animale, e solamente la sacralità della natura potrà infondere le giuste energie ed eliminare quelle nocive e deleterie.

Per i matrimoni a termine storicamente si usava celebrarli durante la festa di Lughnasad/festa del Grano, dove innanzi al Re ed alla Regina si stipulava il contratto e ci si scambiava la sacra fiamma della passione, ma affronteremo in un altro articolo questa celebrazione.
Sia nella dimensione storica antica che nel neo-paganesimo attuale da Beltane in poi invece si possono celebrare i matrimoni che uniscono la coppia con il rito d’abbondanza e fertilità, infatti, insieme alla rinascita ed all’esplosione piena della natura con la primavera, allo stesso modo l’uomo si mette in relazione con le sue energie e quelle cosmiche che le Divinita' ci donano in questo periodo.
Per tradizione la coppia in procinto della sacra unione sette giorni prima attua una serie di atti purificatori con l’utilizzo dei quattro elementi (terra, aria, fuoco ed acqua) ed intrecciano insieme una corda di colore bianco e rosso (Dea e Dio) rappresentante la loro unione.
I due sposi dovranno provvedere all’allestimento dell’altare ed alle offerte che saranno date alle energie sottili ed a quelle che generano l’invidia e la negatività, che una volta chiamate e sfamate saranno allontanate dalla celebrazione, trattasi comunque di un atto di magia "simpatica".
 

La coppia dovrà anche scegliere una pietra semplice che sarà la loro memoria storica, che una volta lavata e purificata gli sarà impressa, attraverso il tocco, le energie della propria famiglia tramandando una tradizione e la pietra stessa di generazione in generazione.Si susseguiranno poi, il momento della libagione con la bevanda sacra dell’idromele, dove la coppia si metterà in relazione con il proprio divino, lo scambio della sacra fiamma dell’amore che insieme andrà ad accenderne una unica rappresentante la passione della loro vita.
Infine la sacra unione delle mani attraverso una verga di stagno, dove alle estremità vi sarà rappresentata un’animale che simboleggia la Dea e dall’altra il Dio, come il serpente ed il toro, oppure si puo' utilizzare il nastro bianco e rosso intrecciato dagli sposi.
Il rituale si conclude con una benedizione del Druido/a officiante utilizzando il vischio, pianta tra le piu' sacre della tradizione Druidica ed il falcetto catalizzatore delle energie divine femminili e maschili e con grande gioia di tutti i partecipanti verranno poi serviti sontuosi banchetti, dove nella nostra tradizione non mancheranno libagioni come cinghiale ed idromele, e festose danze circolari che rappresenteranno la continuità del tempo.

martedì 4 settembre 2012

Matrimonio Wiccan

Le cerimonie matrimoniali neopagane tendono a differenziarsi tra una tradizione e l'altra. Esiste però un rituale che sembra si stia affermando come dottrina definita, in particolare nella Wicca. Si tratta del rito del legame delle mani,ovvero l’handfasting, pratica originaria dell'antica cultura britannica e sopravvissuta nel passato fino alla cristianizzazione. Il rituale consiste nell'atto di legare le mani dei due sposi mediante un nastro (il legame può essere effettuato sia dal sacerdote o dalla sacerdotessa, sia dagli sposi stessi). Nei paganesimi ricostruzionisti i matrimoni vengono celebrati con pratiche originarie della fase antica della religione, come ad esempio il rito esteuropeo legato al pane sacro (il quale viene simbolicamente spezzato dagli sposi). I matrimoni dei neopagani non sono visti come un vincolo indissolubile: la coppia può decidere infatti in qualsiasi momento di separarsi. Si tratta inoltre di matrimoni spirituali aperti anche alle coppie omosessuali e interrazziali.




Nei gruppi Neopagani moderni, e in modo particolare negli ambienti Wiccan, la cerimonia è stata reinterpretata diventando l'abituale rito d'unione, sia di prova che permanente. Attualmente l’ handfasting viene praticato dalla maggior parte dei neopagani. L’unione può durare per "un anno ed un giorno",per tutta la vita o "per tutta l'eternità", estendendosi,secondo tali, anche dopo la vita, infatti esso spesso rappresenta l’unione dell’anima ,piuttosto che quella fisica, e dunque nel successivo ciclo di reincarnazione i due, dovrebbero incontrarsi nuovamente e ricongiungersi. L’handfasting è comunque un rito non riconosciuto legalmente nella maggior parte degli stati, come per esempio in Italia, ma se l’officiante è anche un'autorità giuridica l’unione può essere riconosciuta dallo stato. Gli sposi inoltre spesso, dopo aver celebrato il rito religioso, decidono di legalizzarlo sposandosi giuridicamente

Come nelle cerimonie di matrimonio più convenzionali, le coppie spesso si scambiano anelli durante un handfasting, simboleggiando l’impegno reciproco. Molte coppie scelgono anelli che riflettono le loro tradizioni spirituali e culturali, mentre altri scelgono le fedi tradizionali. Un elemento fortemente simbolico all'interno del rituale è costituito dall'atto di legare le mani degli sposi con un nastro, il quale rappresenta allegoricamente l'unione dei due sposi e l'impegno reciproco
il Matrimonio intimo:

Questo è un rituale che prende spunto dal Matrimonio in Congrega ma lo fanno solo ed esclusivamente gli sposi. Non serve che ci sia qualcuno a celebrare la loro unione, bastano anche loro stessi e il loro amore, soprattutto se i loro genitori non conoscono o non approvano le loro credenze, o semplicemente se loro non amano la compagnia e le celebrazioni ufficiali. Ispirandomi al matrimonio wiccan in congrega quindi scrivo questo matrimonio intimo, ma siete liberi di fare tutte le modifiche che volete, io spero anche solo di esprimere qualcosa di bello e che vi possa piacere, l’amore e il resto tocca a voi metterlo!

Il Matrimonio Celtico

"Il Matrimonio Celtico"




 

Presso i Celti e i Barbari in generale, non esisteva l'ideale di perfezione o di peccato, così come lo concepivano i Cristiani.

Per i Celti la morale significava semplicemente il rispetto delle tradizioni e dei costumi tribali.

La religione dei Celti, come la maggior parte delle religioni antiche, aveva due aspetti: uno esoterico e uno popolare.
Sacerdoti e custodi della religione celtica furono i Druidi.

Il livello popolare era costituito da una mitologia accessibile e da una serie di riti che avevano pian piano inglobato anche alcuni elementi arcaici risalenti al neolitico e provenienti da culti solari tellurici e lunari.

Si è creduto erroneamente per lungo tempo che le pietre erette (menhir), le tombe a camera megalitiche (dolmen), i grandi cerchi (cromlech) e gli allineamenti di pietre giganti fossero tutti monumenti eretti dai Druidi; ma oggi sappiamo che essi furono eretti
almeno un millennio prima dalle grandi culture del neolitico. I Druidi si limitarono a utilizzarli.

Ogni popolo in Gallia si sceglieva un proprio nume protettore attribuendogli parimenti un nome particolare, così che, analizzando le caratteristiche degli oltre trecento Déi celtici di cui si trova almeno una volta menzione epigrafica, alla fine si ha l'impressione
di ritrovarsi dinanzi a molte divinità doppione, simili per attributi, ma celate sotto nomi diversi.

A Lughnasadh (pron. Lùnasa), il primo di Agosto, le giovani coppie si univano in una sorta di Matrimonio di Prova e, entro Beltain, avrebbero dovuto decidere se sposarsi o meno.

Ecco come si suppone si svolgesse il rito del matrimonio:

"I due sposi dovranno provvedere all'allestimento dell'altare ed alle offerte che saranno date alle energie sottili ed a quelle che generano l'invidia e la negatività, che una volta chiamate e sfamate saranno allontanate dalla celebrazione.

La coppia dovrà anche scegliere una pietra semplice che sarà la loro memoria storica, che una volta lavata e purificata gli sarà impressa, attraverso il tocco, le energie della propria famiglia tramandando una tradizione e la pietra stessa di generazione in generazione.

Si susseguiranno poi, il momento della comunione con la bevanda sacra dell'idromele, dove la coppia si metterà in relazione con il proprio divino, lo scambio della sacra fiamma dell'amore che insieme andrà ad accendere un'unica che simboleggerà la passione della loro vita.
Infine la sacra unione delle mani attraverso una verga di stagno, dove alle estremità vi sarà rappresentata un'animale che simboleggia la Dea e dall'altra il Dio, come il serpente ed il toro.
Il rituale si conclude con grande gioia di tutti i partecipanti con sontuosi banchetti, dove nella nostra tradizione non mancheranno libagioni come cinghiale ed idromele, e festose danze circolari che rappresenteranno la continuità del tempo."