lunedì 16 dicembre 2013

Matrimonio Fatato

Rituale di Unione (Matrimonio Fatato)

 

Questo rituale avviene quando una Fata sancisce il connubio con il proprio Compagno, divenendo l’uno parte dell’altra, sotto la protezione della Natura e dei suoi Elementi primordiali.
È una sorta di matrimonio fatato che avviene al cospetto della Pietra Lunare e dei Sette Elementi che governano le Fate. Al centro del Cerchio si troveranno l’officiante, la Fata e il compagno che immortaleranno su di una pergamena le proprie promesse, e si doneranno reciprocamente un oggetto simbolo della propria unione, dopo averlo cosparso di Polvere Fatata.
Il rito è il primo che vede l’utilizzo dell’Idromele: la Fata e il compagno bevendo dallo stesso calice, sanciranno la loro unione.
Il tutto avviene al cospetto della Pietra Lunare e può essere seguito da danze, chiacchiere o banchetti animati dalle Fate stesse o da altri incaricati.


Il rituale è riconosciuto dalla Corte del Drago come rito d’Unione: a un qualsiasi cittadino è lecito ottenere una certificazione ufficiale di matrimonio tramite esso.
Luogo del Rito.
Albero della Camarilla o Bosco dei Sussurri

Preparazione del Rito.
Nel Bosco dei Sussurri: Gli invitati si radunano dinnanzi alla grossa quercia secolare disposta verso oriente, alta e maestosa, dove il tronco, circondato da una numerosa famiglia di funghetti, si biforca in due corposi rami.
Nell’Albero della Camarilla: Gli invitati si radunano dinnanzi all’Albero della Camarilla. Il tronco è maestoso e le radici, ben piantate, si rendono visibili creando un movimento nel terreno simile ad onde marine.

Ai piedi dell’albero, si dispone un piccolo banchetto di legno di pino ornato con una candida tovaglietta di canapa; ivi si adagia un morbido cuscino di raso con la Pietra Lunare e due fogli di pergamena con penna e calamaio.
Accanto si dispongono dei piccoli oggetti che simboleggiano la famiglia della Fata che si accinge a celebrare il rito. Dinnanzi all’altarolo un arco di fiori, sotto il quale si recherà la coppia che deve essere unita. La Fata Officiante si dispone dietro al tavolino di fronte ai due Consorti.
Tutte le Fate che assistono alla cerimonia si dispongono in cerchio intorno a loro e si tengono per mano.

Come avviene il Rito.
Fata officiante:
«Jeser }{ Siamo qui riuniti nel nome della Grande Madre, per chiedere la sua benedizione su questa coppia che si accinge a promettere amore totale e duraturo. Il Suo sguardo benevolo avvolga questa coppia. Le Sue orecchie odano le promesse ed il Suo spirito le custodisca nei tempi. Su quest’altare sono stati posti alcuni oggetti simbolo dell’Elemento Primordiale da cui la Fata stessa ha preso vita e che ora si unirà al suo Consorte (segue la descrizione e il significato degli stessi)»
 
La Fata officiante si avvicina ai due Compagni e prende le loro mani congiunte e le posa sulla Pietra Lunare, posando anche la sua mano su quella degli sposi dicendo:
«La Pietra Lunare che ora sfiorate accolga l’energia del Vostro elemento, e irradi la Luce sui presenti»
 
La Fata officiante poi si rivolge alla sposa, chiedendo di pronunciare le proprie promesse, in base all’inclinazione e alle consuetudini della stessa. E poi lo stesso farà con lo sposo, invitandolo a pronunciare i propri giuramenti e a suggellarli con un dono. Invitano, al termine, a riportare le parole su una pergamena posta sull’altarolo.
Compiute entrambe le promesse la Fata officiante prosegue:
«Queste sono le promesse pronunciate da (nomi e cariche dei due consorti) al cospetto della Luce e del Buio, del Gelo, della Nebbia e del Fuoco, della Terra e dell’Acqua. Un giuramento d’amore di fronte alla Natura, Grande Madre a cui promettete d’ora in avanti di essere compagni uno all’altra.
Compagni quando il sole brillerà alto e farà maturare il grano nei campi.
Compagni quando la tempesta si abbatterà sul raccolto, rovinando le fatiche di mesi.
Se uno dei due lascerà cadere il carico, l’altro lo raccoglierà.
Compagni Uniti nel nome della Natura»
 


La Fata officiante quindi lascia le mani dei Consorti.
«Ora dinnanzi ai presenti tutti, dimostrate il Vostro amore con un bacio che sotto quest’arco di fiori, rappresenterà la vostra unione in un unico corpo»
 
La Fata officiante prende una ciotola di legno contenente alcune componenti scelte dalla Famiglia d’appartenenza della Fata coinvolta nel Rito, e le versa in un calice contenente il Sacro Idromele.
Prendendo con le mani il calice e porgendolo ai due dice:
«Ed ora che siete tutt’uno, bevete il Sacro Idromele dallo stesso calice, segno tangibile del vostro legame al cospetto della Grande Madre che nulla e nessuno potrà mai slegare.
Siate benedetti!»
 
Mentre la Fata officiante pronuncia queste ultime due parole, due Fate scelte dagli sposi si avvicinano, cospargendo il capo e le spalle degli stessi con la Polvere Fatata delle Fate di Feridia come segno di buon augurio.
Infine la Fata officiante prende in mano il Flauto di Giove, e si rivolge a tutte le Fate:
«Per concludere questo Rito d’Unione al cospetto degli Elementi, danziamo tutte insieme, per poter festeggiare quanto la Natura c’ha concesso quest’oggi»
 
(Così segue il cerchio fatato, con la Fata officiante che suona il flauto)



Descrizione degli oggetti simbolo delle varie Famiglie da aggiungere nella preparazione dell’Altare. 
Ruasidhe (Fuoco):
Accanto alla pietra lunare viene posta una piccola candela rossa che simboleggia il fuoco e la forza dell’amore, assieme ad un bastoncino di cannella, conosciuta dalla notte dei tempi per essere una spezia stimolante ed afrodisiaca.

Glasidhe (Terra):
A destra della Pietra Lunare viene posto un sacchettino di raso verde, chiuso da nastri e laccetti decorati da gemme preziose, contenente un pugno di Terra originaria dell’Isola di Feridia, a sinistra un raffinato vassoio in argento, contenente i semi delle più ricercate e particolari piante seminate e fatte crescere con amore nel Giardino Glasidhe.

Mothansidhe (Nebbia):
Sopra all’altarolo viene stesa una seconda stoffa, color lilla ed impreziosita da ricami floreali in tono più scuri. Ai lati della Pietra Lunare vengono poste due ciotole contenenti alcuni piccoli dolci allo zenzero, ricoperti da un sottile strato di zucchero e cannella. Quella di destra è coperta da un telo, su cui è ricamato un uomo che si inchina con deferenza; quella di sinistra da un telo viola su cui è ricamato un serpente in argento, segno di eleganza, impeccabilmente rappresentata delle Mothansidhe.

Buisidhe (Luce):
A destra della Pietra Lunare viene posto un cesto contente pompelmi, arance, ananas e mandarini, frutti che esprimono al meglio il carattere delle Fate della Luce, grazie al loro colore ed al loro sapore acre ma allo stesso tempo dolce. Sull’altare vengono fatti bruciare anche dei bastoncini d’incenso al sandalo.

Siansidhe (Vento):
In direzione della Pietra Lunare viene appeso uno scacciapensieri di madreperla, pronto a suonare al primo refolo di Vento. La Pietra Lunare stessa viene posata su veli sottili e quasi trasparenti, color indaco, morbidi.

Fionsidhe (Gelo):
Accanto alla Pietra Lunare su due cuscinetti di raso color avorio, contornati da piccole roselline bianche, sono poste due ciotole di cristallo, entrambe a forma di mezzaluna, contenenti alcuni diamanti cristallini.

Liathsidhe (Buio):
Poggiato a destra della Pietra Lunare si trova un piccolo stiletto dall’impugnatura ed il pomo di adamantite, e dalla lama in metallo. Alla sinistra, invece, viene posta una semplice chiave di metallo levigata, priva di orpelli superflui.

Gormsidhe (Acqua):
A destra della Pietra Lunare vengono poste tre ampolle: una contenente rugiada del mattino, una seconda contenente gocce di spuma di mare, e l’ultima contenente l’acqua del Laghetto. A sinistra invece vengono disposte alcune pietre lisciate dalla corrente, e due grandi conchiglie aperte da cui si creda si possa sentire la voce del mare.


Descrizione delle componenti da aggiungere al Sacro Idromele come simbolo della famiglia della Fata coinvolta nel Rito.

Ruasidhe (Fuoco):
Al Sacro Idromele viene aggiunta della polvere di cannella afrodisiaca e alcune foglioline di muira puama scelte con cura dalla Famiglia Ruasidhe.

Glasidhe (Terra):
Al Sacro Idromele viene aggiunto un infuso di Erbe (vaniglia in pezzi, fiori d’arancia, angelica e melissa) raccolte e preparate dalle mani esperte delle Fate GlaSidhe.

Mothansidhe (Nebbia):
Al Sacro Idromele viene aggiunta una parte di vino rosso aromatizzato con miele, cannella e chiodi di garofano.

Buisidhe (Luce):
Al Sacro Idromele viene aggiunta una parte di birra, bevanda frizzante e dorata, gradita dalla Famiglia e paradigma delle sue peculiarità.

Siansidhe (Vento):
Al Sacro Idromele viene aggiunta una piccola quantità di acqua, per rendere la bevanda ancora più leggera e morbida al palato.

Fionsidhe (Gelo):
Al Sacro Idromele non viene aggiunto alcun particolare ingrediente, solo qualche cubetto di ghiaccio a ricordare l’Elemento Primordiale della Famiglia.

Liathsidhe (Buio):
Al Sacro Idromele vengono aggiunti alcuni petali di Fiore di Loto, particolarmente apprezzati dalla Famiglia per le sue caratteristiche.

Gormsidhe (Acqua):
Al Sacro Idromele viene aggiunta l’acqua del Laghetto delle GormSidhe per rimarcare il legame con la Famiglia d’origine.


Fonte: CAMARILLA DELLE FATE

Nessun commento:

Posta un commento