martedì 4 settembre 2012

Il Matrimonio Celtico

"Il Matrimonio Celtico"




 

Presso i Celti e i Barbari in generale, non esisteva l'ideale di perfezione o di peccato, così come lo concepivano i Cristiani.

Per i Celti la morale significava semplicemente il rispetto delle tradizioni e dei costumi tribali.

La religione dei Celti, come la maggior parte delle religioni antiche, aveva due aspetti: uno esoterico e uno popolare.
Sacerdoti e custodi della religione celtica furono i Druidi.

Il livello popolare era costituito da una mitologia accessibile e da una serie di riti che avevano pian piano inglobato anche alcuni elementi arcaici risalenti al neolitico e provenienti da culti solari tellurici e lunari.

Si è creduto erroneamente per lungo tempo che le pietre erette (menhir), le tombe a camera megalitiche (dolmen), i grandi cerchi (cromlech) e gli allineamenti di pietre giganti fossero tutti monumenti eretti dai Druidi; ma oggi sappiamo che essi furono eretti
almeno un millennio prima dalle grandi culture del neolitico. I Druidi si limitarono a utilizzarli.

Ogni popolo in Gallia si sceglieva un proprio nume protettore attribuendogli parimenti un nome particolare, così che, analizzando le caratteristiche degli oltre trecento Déi celtici di cui si trova almeno una volta menzione epigrafica, alla fine si ha l'impressione
di ritrovarsi dinanzi a molte divinità doppione, simili per attributi, ma celate sotto nomi diversi.

A Lughnasadh (pron. Lùnasa), il primo di Agosto, le giovani coppie si univano in una sorta di Matrimonio di Prova e, entro Beltain, avrebbero dovuto decidere se sposarsi o meno.

Ecco come si suppone si svolgesse il rito del matrimonio:

"I due sposi dovranno provvedere all'allestimento dell'altare ed alle offerte che saranno date alle energie sottili ed a quelle che generano l'invidia e la negatività, che una volta chiamate e sfamate saranno allontanate dalla celebrazione.

La coppia dovrà anche scegliere una pietra semplice che sarà la loro memoria storica, che una volta lavata e purificata gli sarà impressa, attraverso il tocco, le energie della propria famiglia tramandando una tradizione e la pietra stessa di generazione in generazione.

Si susseguiranno poi, il momento della comunione con la bevanda sacra dell'idromele, dove la coppia si metterà in relazione con il proprio divino, lo scambio della sacra fiamma dell'amore che insieme andrà ad accendere un'unica che simboleggerà la passione della loro vita.
Infine la sacra unione delle mani attraverso una verga di stagno, dove alle estremità vi sarà rappresentata un'animale che simboleggia la Dea e dall'altra il Dio, come il serpente ed il toro.
Il rituale si conclude con grande gioia di tutti i partecipanti con sontuosi banchetti, dove nella nostra tradizione non mancheranno libagioni come cinghiale ed idromele, e festose danze circolari che rappresenteranno la continuità del tempo."


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