sabato 8 settembre 2012

Matrimonio Celtico

Naturalmente quando si parla di matrimonio celtico intendiamo seguire, come ritualità, quella neo-pagana e non il rito del matrimonio cristiano-cattolico che ne è stato solo una trasformazione e modificazione.
Insieme al contratto vero e proprio dell’unione di una coppia, che poteva essere a termine e quindi durare un anno ed un giorno, oppure vitalizia, fino alla morte ed oltre, vi e’ il rito di fertilità’ ed abbondanza che caratterizza la buona riuscita dell’unione di due persone, che e’ l’elemento più importante e sacro nel matrimonio.
 

Ricordiamo che la classe sacerdotale dei Druidi celebrava i loro riti non in templi di pietra ma nel cuore delle foreste, vicino a fonti sacre oppure nelle radure delimitate da cerchi di pietra, dove in questi luoghi di potere il connubio con Danu/Gaia (la madre terra) era completo e perfettamente in relazione con la solarita’ del Dio.
L’uomo non deve mai dimenticare la sua natura d’animale che pur evoluto rimane sempre con degli istinti legati al mondo animale, e solamente la sacralità della natura potrà infondere le giuste energie ed eliminare quelle nocive e deleterie.

Per i matrimoni a termine storicamente si usava celebrarli durante la festa di Lughnasad/festa del Grano, dove innanzi al Re ed alla Regina si stipulava il contratto e ci si scambiava la sacra fiamma della passione, ma affronteremo in un altro articolo questa celebrazione.
Sia nella dimensione storica antica che nel neo-paganesimo attuale da Beltane in poi invece si possono celebrare i matrimoni che uniscono la coppia con il rito d’abbondanza e fertilità, infatti, insieme alla rinascita ed all’esplosione piena della natura con la primavera, allo stesso modo l’uomo si mette in relazione con le sue energie e quelle cosmiche che le Divinita' ci donano in questo periodo.
Per tradizione la coppia in procinto della sacra unione sette giorni prima attua una serie di atti purificatori con l’utilizzo dei quattro elementi (terra, aria, fuoco ed acqua) ed intrecciano insieme una corda di colore bianco e rosso (Dea e Dio) rappresentante la loro unione.
I due sposi dovranno provvedere all’allestimento dell’altare ed alle offerte che saranno date alle energie sottili ed a quelle che generano l’invidia e la negatività, che una volta chiamate e sfamate saranno allontanate dalla celebrazione, trattasi comunque di un atto di magia "simpatica".
 

La coppia dovrà anche scegliere una pietra semplice che sarà la loro memoria storica, che una volta lavata e purificata gli sarà impressa, attraverso il tocco, le energie della propria famiglia tramandando una tradizione e la pietra stessa di generazione in generazione.Si susseguiranno poi, il momento della libagione con la bevanda sacra dell’idromele, dove la coppia si metterà in relazione con il proprio divino, lo scambio della sacra fiamma dell’amore che insieme andrà ad accenderne una unica rappresentante la passione della loro vita.
Infine la sacra unione delle mani attraverso una verga di stagno, dove alle estremità vi sarà rappresentata un’animale che simboleggia la Dea e dall’altra il Dio, come il serpente ed il toro, oppure si puo' utilizzare il nastro bianco e rosso intrecciato dagli sposi.
Il rituale si conclude con una benedizione del Druido/a officiante utilizzando il vischio, pianta tra le piu' sacre della tradizione Druidica ed il falcetto catalizzatore delle energie divine femminili e maschili e con grande gioia di tutti i partecipanti verranno poi serviti sontuosi banchetti, dove nella nostra tradizione non mancheranno libagioni come cinghiale ed idromele, e festose danze circolari che rappresenteranno la continuità del tempo.

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